
Come rompere la routine. Il segreto per rendere la vita più viva.
- Pubblicato da Dott.ssa Alessia Tarasykova
- Categorie vino e meditazione
- Data 29/01/2000
Come rompere la routine. Il segreto per rendere la vita più viva.
Non deve essere per forza qualcosa di grande.
Non serve un viaggio dall’altra parte del mondo, né un cambiamento radicale.
A volte basta semplicemente prendere una strada diversa per tornare a casa.
Assaggiare un vino mai provato. Sperimentare un abbinamento insolito.
Compiere un gesto che interrompe la routine.
E in quel momento, qualcosa dentro di noi… si risveglia.
Il cervello è vivo. Curioso. Plastico.
Ogni volta che viviamo un’esperienza nuova, si attivano nuove connessioni neuronali.
Come rami che si allungano verso la luce, la nostra mente cresce, si rinnova.
Questo processo si chiama neuroplasticità.
Ed è meraviglioso, perché ci permette di apprendere, cambiare, guardare il mondo con occhi diversi — anche da adulti.
Quando, invece, restiamo intrappolati negli stessi schemi, rafforziamo percorsi mentali già noti.
E la mente, poco a poco, si irrigidisce.
A volte basta poco per uscire da quel binario fisso:
Cambiare gusto di marmellata.
Assaggiare un piatto di un’altra cultura.
Esplorare un quartiere sconosciuto.
Indossare uno stile diverso.
Conoscere una persona nuova, dal vivo.
E la vita diventa più interessante.
Ricordi il film Yes Man con Jim Carrey?
Anche se la trama a volte esaspera il concetto, il principio è chiaro:
la sua vita cambia completamente grazie alle nuove esperienze.
È lì che qualcosa dentro di te sussurra: “Ecco, sto vivendo davvero”.
Quando viviamo qualcosa di nuovo, la nostra attenzione si risveglia.
Usciamo dal pilota automatico.
E tutto appare più presente. Più reale. Più pieno.
Comincia da qui.
Puoi iniziare con qualcosa di semplice e concreto.
Come psicologa e sommelier, ti invito a fare piccoli esperimenti sensoriali, unendo gusto, consapevolezza e curiosità.
Per esempio:
esistono gli abbinamenti per corrispondenza, quelli più conosciuti.
Un vino bianco friulano, fresco e affinato in acciaio, con un piatto da forno delicato:
nessun elemento sovrasta l’altro, c’è affinità aromatica, armonia.
Oppure un Brachetto con una torta di fragole e lamponi: perfetta corrispondenza di profumi e gusti.
Ma esistono anche gli abbinamenti per contrasto:
come un vino dolce con una pietanza salata.
Il Sauternes con il foie gras.
Il Ramandolo passito con i formaggi stagionati della Carnia.
Un Moscato liquoroso con una tartina al caviale rosso.
Il risultato è più della somma delle parti.
Nasce una terza cosa. Qualcosa di nuovo. Di unico.
Ti invito a trasformare questi momenti in esperienze di consapevolezza.
Chiudi gli occhi.
Descrivi ciò che senti.
Prendi contatto con il tuo corpo, con la tua capacità di percepire le sfumature.
Permettiti di cogliere più piacere dai particolari.
Perché allenare la mente a notare — davvero — è già un modo per vivere più intensamente.
Etichetta:mindfulness e vino, vino
Sono Alessia Tarasykova, psicologa iscritta all’albo del Friuli Venezia Giulia, psicoterapeuta in formazione con indirizzo psicocorporeo, arteterapeuta e insegnante di mindfulness e sommelier.
Il mio lavoro è dedicato a chi desidera trasformare le
difficoltà in opportunità di crescita, ritrovare la propria autenticità e vivere una vita più piena e consapevole.